La persona con bulimia nervosa mostra la tendenza ad assumere grandi quantità di cibo in poco tempo (abbuffata) e successivamente agisce comportamenti definiti “di compenso”, ovvero agisce condotte di eliminazione di quanto ingerito (ad esempio attraverso vomito autoindotto, uso di diuretici, lassativi etc..), al fine di compensare l’assunzione eccessiva di cibo ed evitare così l’aumento di peso.

Quando la persona agisce l’abbuffata vi è la percezione di non riuscire a fermarsi, unitamente alla perdita di controllo.

Vi sono due tipologie di bulimia:

  • Bulimia nevosa con condotte di eliminazione: la persona attraverso condotte di eliminazione (ad esempio il vomito autoindotto) cerca di eliminare il cibo assunto
  • Bulimia nervosa senza condotte di eliminazione: la persona tende ad aumentare l’attività fisica e/o a digiunare come metodo di compenso

Tuttavia gli sforzi agiti tendono a portare la persona a provare un’intensa sensazione di fame, la quale induce nuovamente all’assunzione di cibo.

Le persone che soffrono di bulimia nervosa frequentemente agiscono tali comportamenti di nascosto pertanto possono portare avanti tali condotte alimentari disfunzionali per lunghi periodi di tempo. Possono manifestare anche problematiche fisiche importanti.

Unitamente a ciò, risultano presenti stati ansiosi e depressivi che in un circolo vizioso disfunzionale sono al contempo causa ed effetto del mantenimento del disturbo.

La terapia cognitivo comportamentale ha mostrato risultati di efficacia per quanto riguarda le problematiche alimentari. Al lavoro terapeutico si affiancano percorsi nutrizionali ad hoc, garantiti dalla collaborazione con specialisti. Nei casi considerati più gravi, al lavoro terapeutico e nutrizionale, è affiancato un supporto farmacologico finalizzato a favorire uno stato di equilibrio psicologico, emotivo e comportamentale maggiore.